E’ una sonora bocciatura dell’amministrazione comunale di Verona che, ancora una volta, si dimostra non solo chiusa e settaria, ma perfino fuori dal contesto comunitario.
Il commissario Frattini, ancorché esponente di primo piano della destra italiana, non ha avuto scampo ed ha dovuto riconoscere i fatti.
Le conclusioni sono inequivocabili:
"Le norme della direttiva europea….impediscono qualsiasi discriminazione in base alla nazionalità per la concessione dell’accesso a benefici sociali, come ad esempio ad alloggi sociali, che rientrano nel campo di applicazione del trattato CE.”
“Per quanto attiene al loro campo di applicazione, tali disposizioni escludono qualunque possibilità per uno stato membro di attribuire particolari privilegi ai propri cittadini senza attribuire i medesimi privilegi anche ai soggiornanti di lungo periodo residenti in quello Stato membro."
Sono parole chiarissime e che si commentano da sole.Solo il Sindaco di Verona non le vuole capire e si ostina su una posizione inconciliabile non solo con la nostra cultura di accoglienza e di solidarietà, ma anche e perfino con l’appartenenza dell’Italia alla Comunità Europea.
Altro che difesa dei veronesi!!! Questa è discriminazione vera e propria e come tale va cancellata senza se e senza ma.
Il Comune, anziché attardarsi su posizioni ideologiche becere ed antistoriche, farebbe meglio a preoccuparsi di sviluppare una vera politica della casa che al posto di essere fondata sulla discriminazione provi invece ad andare incontro ai bisogni che, ogni giorno e con maggiore insistenza, si alzano da sempre più larghi strati della popolazione.
Questo è il bene della città. Il resto è demagogia e populismo che possono servire in campagna elettorale, ma non a risolvere i problemi che le comunità soffrono e che tutte le amministrazioni, compresa quella di Verona, sono chiamate a cercare di risolvere.
Fiorenzo Fasoli
Esponente de la Sinistra l’Arcobaleno
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