giovedì 27 marzo 2008

PAOLO FERRERO incontra le Associazioni di Verona


sabato 28 marzo dalle 10 alle 12
Sala circoscrizionale di via Brunelleschi
(dietro farmacia in zona Stadio)


PAOLO FERRERO, Ministro della Solidarietà sociale e candidato come capolista nella Circoscrizione Veneto 1 per la Camera dei Deputati, incontra le associazioni di Verona.

Sarà l'occasione per affrontare temi quali i diritti sociali e civili, i beni comuni, la compatibilità ambientale, la necessità e l'urgenza di lavorare per un'alternativa di società e tutte quelle questioni che ci accomunano ed in cui siamo particolarmente impegnate/i.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Segnalo questo articolo comparso su Liberazione il 01.04.2008.
Berri
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DIFFIDA AL NEWSWEEK:
VELTRUSCONI E' ROBA NOSTRA

di Piero Sansonetti

Il Newsweek , importantissimo e autorevolissimo settimanale americano, parla di «Veltrusconi», e cioè dell'ipotesi che, dopo la battaglia elettorale, Veltroni e Berlusconi si mettano d'accordo e governino insieme. Il capo dell'Udc Casini si associa all'analisi di Newsweek , e rivendica la paternità del «Veltrusconi». Noi smentiamo Casini e protestiamo con il Newsweek : il Veltrusconi lo abbiamo inventato noi. Siamo stati i primi a usare questo termine, suscitando anche discrete polemiche. Vi diamo la data dell'invenzione: è sabato 1 dicembre dello scorso anno. Titolammo in prima pagina, in testata, a sette colonne: «E' nato il modello Veltrusconi: così si spartiranno il potere». Sfidiamo Casini e il Newsweek e chiunque altro a contestare questa verità. Sia il termine Veltrusconi sia l'analisi politica dalla quale scaturisce (la probabilità del formarsi di una grande coalizione, guidata dai due leader e sotto il patrocinio della Confindustria e della Chiesa cattolica) sono cose che appartengono a noi di Liberazione e le rivendichiamo. Però, siccome siamo per il "copyleft", cioè contro i diritti d'autore, e favorevoli alla libertà di pensare e di rubare i pensieri, allora non chiederemo i danni.
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A proposito di Veltrusconi dobbiamo tuttavia prendere atto del fatto che sia Walter Veltroni sia Silvio Berlusconi hanno smentito con nettezza l'ipotesi di Grande Coalizione. Più precisamente hanno smentito l'ipotesi di «inciucio», come si dice nel gergo politico da una decina d'anni. Veltroni ha giurato che finché c'è lui nessun inciucio sarà possibile, al massimo si farà il governo insieme, ma niente di più. Berlusconi, su questo, si è mostrato d'accordo col suo competitor. Del resto hanno entrambi guidato la campagna elettorale sulla base di un programma comune (per la verità si tratta di due programmi distinti ma uguali, però alcune teorie matematiche sostengono che se due "figure geometriche" sono uguali, allora coincidono). E hanno sostenuto insieme un'unica una parola d'ordine: «Votate per chi vi pare ma non per i partiti piccoli». Anna Finocchiaro, che è ancora presidente dei senatori del partito democratico, ha detto espressamente che è meglio votare per il partito delle libertà piuttosto che per la sinistra.
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E tuttavia alcune differenze nel comportamento elettorale recente dei due partiti maggiori stanno emergendo. Basta dare un'occhiata ai giornali di domenica. Veltroni torna a insistere sui diritti dell'impresa. Berlusconi chiede il voto per gli immigrati. Diventa sempre più difficile capire quale dei due partiti stia più a destra e quale più al centro. E ancora più difficile a chi abbia letto il giornale del Pd, cioè Repubblica , che - sempre nella giornata di domenica - se la prendeva con Berlusconi accusandolo di essere uno che se ne frega del mercato. Se c'è una cosa che quelli del Pd non sopportano, è che si facciano sgarbi al mercato. Dio che confusione!