giovedì 3 aprile 2008

RINALDINI e 700 SINDACALISTI CGIL scelgono LA SINISTRA L'ARCOBALENO

Autonomia sì, ma non indifferenza e disimpegno rispetto al quadro politico e al risultato elettorale.

Inizia con questa breve ma chiara premessa l'appello che ben settecento dirigenti sindacali della Cgil hanno sottoscritto come sostegno alla "Sinistra l'Arcobaleno". A rimanere sorpresi sono gli stessi promotori, che non si aspettavano una adesione così estesa alla prima uscita. Per il momento la raccolta ha interessato solo la "zona" dei segretari e di alcuni membri dei direttivi. «Si tratta di una operazione molto qualificata - sottolinea Nicola Nicolosi, leader di Lavoro Società - perché tra le firme ci sono sindacalisti che in precedenza non necessariamente hanno aderito alle aree programmatiche tradizionali della sinistra sindacale». Il più grande sindacato italiano, evidentemente, non è poi così granitico come sembra.

Tra i nomi figurano trenta membri del Comitato direttivo nazionale della Cgil: spicca Gianni Rinaldini segretario generale Fiom, Paola Agnello Modica segretaria nazionale confederale, Domenico Pantaleo segretario generale della Cgil pugliese, Ferruccio Danini dello Spi, Carlo Baldini, Dino Greco ed altri.

Tre i concetti-chiave intorno ai quali ruota l'appello: redistribuzione del reddito, "lavoro al centro", lotta alla precarietà e democrazia. Nell'appello viene ricordato come «al centro di questa campagna elettorale debbano stare i temi dell'aumento di salari e pensioni per recuperare l'enorme spostamento della ricchezza verso i profitti e le rendite avvenuto negli ultimi 15 anni». Per questo, continua l'appello: «Sosteniamo le ragioni de La sinistra l'Arcobaleno che, unica nel panorama politico, in un processo di rinnovamento a sinistra, pone al centro del suo programma un radicale cambiamento della società, basato sulla centralità del lavoro e del suo valore e non su una equidistanza tra impresa e lavoro». «Sostenere le ragioni del lavoro significa «sostenere il diritto alla sua rappresentanza nel Parlamento», conclude. Maria Sciancati, segretaria generale della Fiom di Milano, con una lunga militanza sindacale a fianco ai lavoratori dell'Alfa Romeo, non vede solo la scandeza elettorale tra le ragioni che l'hanno indotta a firmare l'appello, ma il problema più generale della ricostruzione della sinsitra. «Di una sinistra - dice - più presente nel nostro paese». «Questa idea che ci sono solo due schieramenti e mi pare la cosa più brutta per la democrazia in un paese», aggiunge. «Questa sinistra ha sempre più bisogno di avvicinanrsi al mondo del lavoro», continua la Sciancati. «Non basta dire che si metta al centro il lavoro. Va sconfitto questo clima che è sempre più di allontanamento dalla poltica e dalla speranza di cambiare le cose». «C'è un mondo del lavoro che per tanto tempo si è sentito solo e abbandonato e continua a sentirsi così. E' passata l'idea che rispondere ai propri bisogno è solo una faccenda individuale. Ci dobbiamo provare a ribaltare questa logica e per provarci dobbiamo costruire un pezzo della sinistra che sia immediatamente riconoscibile».

Il 13 e 14 aprile andremo a votare con la consapevolezza che l'autonomia del sindacato non può essere indifferenza e disimpegno rispetto al quadro politico e al risultato elettorale.
Ancora una volta ci troviamo a contrastare una destra aggressiva, liberista e populista che fa della centralità dell'impresa e degli interessi della finanza e del mercato il paradigma della "riforma del paese".

Nuovi paladini della "modernità" preferiscono inseguirla sul suo stesso terreno: ai cittadini e ai lavoratori non rimarrebbe che scegliere tra due partiti fortemente interclassisti.
Partendo dalla nostra esperienza quotidiana, noi pensiamo, invece, che al centro di questa campagna elettorale debbano stare i temi dell'aumento di salari e pensioni per recuperare l'enorme spostamento della ricchezza verso i profitti e le rendite avvenuto negli ultimi 15 anni; della qualità del sistema produttivo; della stabilità dell'occupazione e la fine del precariato; dell'allargamento dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, che subiscono il peggioramento delle condizioni di lavoro, a partire dall'inaccettabile livello di morti e infortuni; di uno sviluppo alternativo, basato sul rispetto dell'ambiente e del territorio.

Sosteniamo le ragioni de La sinistra l'Arcobaleno che, unica nel panorama politico, in un processo di rinnovamento a sinistra, pone al centro del suo programma un radicale cambiamento della società, basato sulla centralità del lavoro e del suo valore e non su una equidistanza tra impresa e lavoro.

Il lavoro degli uomini e delle donne, come riconosciuto nell'art. 1 della Costituzione, ha contribuito alla crescita democratica del Paese e ha "contaminato" i più importanti partiti storici dell'Italia; ha concorso al rafforzamento della democrazia parlamentare; ha rappresentato la liberazione dal bisogno per milioni di persone; ha trasformato il sapere e saper fare della società. Il loro impegno sociale, le loro lotte hanno contribuito al progresso, alla civiltà e allo sviluppo democratico del paese.

La democrazia di questo paese è cresciuta con il lavoro e le "conquiste" sociali. Lo stato sociale, i diritti individuali e collettivi, la politica economica rappresentano l'esito delle conquiste realizzate dal lavoro.

Queste conquiste sono soggette al continuo attacco di coloro che considerano il lavoro, la condizione umana, merce da sottoporre all'esigenza del mercato e della competitività.
Sostenere le ragioni del lavoro significa sostenere il diritto alla sua rappresentanza nel parlamento. Per questo invitiamo le lavoratrici, i lavoratori e i pensionati a partecipare al voto.

Noi, sottoscrittori di questo Appello, votiamo e sosteniamo la Sinistra l'Arcobaleno.

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