Solo in città la lista di Rifondazione, Pdci e Verdi ha superato il 2 per cento mentre due anni fa Rca da sola aveva ottenuto oltre il 5 al Senato. Valpiana: Parlamento senza comunisti e socialisti, prima volta. Fasoli: chi ci ha tradito per la Lega capirà l’errore
Il tramonto della Sinistra arcobaleno potrebbe presto trasformarsi in una nuova alba di speranza. Ci scommettono i dirigenti della nuova formazione politica a sinistra del Pd che due giorni fa ha portato a casa una percentuale che solo in città e per il Senato ha superato il 2 per cento. Per il resto tra Verona e provincia non si supera l’1 per cento con un tracollo che «va al di là delle più pessimistiche previsioni», ammette Tiziana Valpiana da Città del Capo in Sudafrica dove si trova in missione parlamentare insieme ad altre due colleghe. E aggiunge: «Il voto di domenica e lunedì preconizza un regime e si impoverisce la democrazia, amputata del nostro partito. Basta pensare che per la prima volta dal dopoguerra non ci sono più nè comunisti nè socialisti in Parlamento». Eppure non è che le ultime comunali siano state un viaggio di nozze. Allora Verdi e Rifondazione comunista arrivarono insieme al 2,9% e la porta di Palazzo Barbieri aprì una fessura sufficiente solo a far passare Graziano Perini, esponente del partito di Oliviero Diliberto, il Pdci. Si mastica amaro tra i dirigenti della Sinistra Arcobaleno ma non c’è rassegnazione anche perchè, spiega il segretario di Rifondazione comunista Fiorenzo Fasoli, «avevamo elaborato il lutto della sconfitta elettorale già un anno fa quando è stato eletto il sindaco Flavio Tosi». Quasi 365 giorni per pensare a quei consensi che non sono usciti dalle urne fino ad arrivare alle ricette da presentare subito agli elettori, prima di perdersi definitivamente nel labirinto della sconfitta irrecuperabile. Ed ecco la risposta: «La ricetta del centrodestra? Si rivelerà un bluff», dice sicuro Fasoli. Lo capirà, sostengono i dirigenti della sinistra radicale, chi ha tradito la sinistra per andarsi ad accasare nelle sicure fortezze della Lega al sicuro da clandestini, reati e povertà. Non ci sta Fasoli: «Il centrodestra», dice, «ha trasformato il conflitto tra classi sociali in una guerra tra poveri. Questa dinamica deve essere presto sconfitta». E così, sostiene il segretario provinciale, non si va da nessuna parte. «Non si può rispondere con la pancia come fa la Lega a problemi come quello della casa, degli immigrati o della precarietà» spiega Fasoli. Il pensiero poi si rivolge subito al futuro e non c’è tempo da perdere. «I rapporti con il Partito democratico? Ci aspettiamo la loro assunzione di responsabilità, è il partito di maggioranza relativa in città e ora deve indicare una proposta alternativa al centrodestra». Nel frattempo, stasera ci sarà la prima riunione dei vertici della Sinistra arcobaleno: «Valuteremo il risultato delle elezioni, decideremo le prossime mosse e prepararemo l’organizzazione della manifestazione del 25 aprile», afferma Fasoli. Un appuntamento importante al quale, rivela il consigliere comunale del Pdci Graziano Perini, «hanno già dato la loro adesione Margherita Hack, Giuliano Giuliani e il parlamentare uscente Nicola Tranfaglia». Il dirigente della Sinistra Arcobaleno traccia già la strada del «nuovo» partito. «A Verona», attacca Perini, «c’è una grossa questione ambientale a partire dal traforo per arrivare all’inquinamento. E su questi problemi che dobbiamo far sentire la voce dei cittadini e potremo riconquistare i loro voti».
Giampaolo Chavan – L’Arena
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