Vittoria netta del Popolo della Libertà e della Lega Nord, si afferma il Partito
Democratico insieme al suo alleato dell' Italia dei Valori, catastrofe
elettorale per la Sinistra Arcobaleno. La rimonta del PD non c'è stata e la
Sinistra Arcobaleno resta fuori dal Parlamento.
Penso si possa riassumere in questo modo il risultato delle elezioni politiche del 13 e 14 aprile 2008: i prossimi cinque anni governerà di nuovo in Italia Silvio Berlusconi ed il centrodestra.Avevo accettato una candidatura difficile in Veneto per la Sinistra l'Arcobaleno e in queste settimane di campagna elettorale mi era chiara la grande difficoltà a farci ascoltare ed a chiedere il voto per questa nuova alleanza elettorale e politica.Dai nostri esponenti locali dei Verdi (e non solo), da Associazioni, Comitati e numerosi cittadini e cittadine che ci avevano votato nel 2006, mi sentivo rispondere in due soli modi: ˝ci avete deluso con la vostra esperienza con il Governo Prodi˝, ˝il vostro non è un voto utile per battere le destre˝. In Veneto, come poi è stato confermato dai risultati, la Lega andava fortissimo e tutta la campagna è stata contro gli immigranti, contro la casta, Roma ladrona, per il federalismo, sui problemi veri di salari e pensioni minime che non bastano più alle famiglie ed agli anziani.E nonostante vi sia una cementificazione dilagante nel territorio veneto e decine di progetti ed infrastrutture devastanti proposti dal presidente della Regione Galan (in genere con il consenso del PD e di Antonio Di Pietro) non siamo riusciti ad imporre nessun tema ambientale. Così come quando abbiamo affrontato la piaga della precarietà nel lavoro di oggi, non siamo riusciti ad intercettare quel mondo di giovani e non solo che chiedono maggiori diritti ed un percorso di stabilizzazione professionale. Eppure con gli altri candidati Paolo Ferrero e Nicola Tranfaglia, ci siamo spesi molto per spiegare il senso di questa proposta, più un voto per il futuro, che un giudizio sul passato. Pensavo e speravo che fosse il Veneto ad essere un luogo particolarmente difficile, dove l'aria di destra si respirava al bar, nelle stazioni e sui tanti treni che ho utilizzato per muovermi in campagna elettorale.Invece la sonora sconfitta della Sinistra l'Arcobaleno è stata in ogni regione, dal profondo Nord, alle regioni rosse, fino al sud clientelare.Siamo stati stritolati secondo me da tre condizioni: la nostra incapacità di esserci con una proposta credibile e nuova, la delusione per la nostra esperienza di governo che ha prodotto un serio astensionismo verso di noi, e terzo la martellante campagna del Partito democratico sul voto utile, che ci ha dissanguato del poco che restava, e che coglieva la voglia di semplificazione della proposta politica.Certo queste sono solo mie impressioni e sarà bene analizzare con maggiore cura ed analisi che cosa è successo, come è cambiato il mondo e le aspettative delle persone, come siamo diventati una società frammentata ed impaurita dal futuro, come sia potuto accadere che la risposta regressiva e demagogica sia stata quella più attraente per i cittadini e le cittadine italiane.Mi auguro che il confronto dentro i Verdi e nelle altre forze politiche che hanno dato vita alla sinistra arcobaleno sia serio e partecipato, con un processo largo e che nasca dai territori, che coinvolga la parte viva e critica che ancora esiste nel nostro Paese, e sia fatto anche di nuove elaborazioni e saperi.Invece sono preoccupata delle risposte lampanti quanto banali che in queste ore vengono avanti, sul fallimento del progetto e sul tornare ognuno a casa propria, in fretta, senza nemmeno salutarci. Dal 29 di aprile tornerà al Governo del Paese Silvio Berlusconi ed è una pesante sconfitta per i Verdi e gli ambientalisti italiani, anche di quelli che hanno scelto di stare nel PD: torneranno i progetti sbagliati, andrà avanti la scelta del nucleare, la cementificazione del territorio non conoscerà soste, gli inceneritori torneranno ad essere la soluzione al problema rifiuti.Noi dovremo tutti insieme organizzare una reazione, nuove elaborazioni e proposte alternative, una rete territoriale capillare e credibile di azioni locali, e dovremo mettere insieme energie e risorse. Sento c'è ancora bisogno del Verde in politica, ma solo se ammetteremo la nostra pesante sconfitta e se saremo in grado di elaborare una pagina nuova˝.
Anna Donati - candidata in Veneto al Senato